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Non è reato lo scambio peer-to-peer

Non è reato lo scambio telematico "P2P" di file audio e video. Queste le conclusioni del PM della procura di Roma condivise dal GIP che ha accolto la richiesta di archiviazione di un procedimento a carico di ignoti per violazione della Legge n°248/00 sul diritto d'autore. Secondo il magistrato, non è possibile dare rilevanza ad un fenomeno assi diffuso, di difficile criminalizzazione e con accertamenti quasi impossibili senza una legislazione che crei una fattispecie penale ad hoc. Il PM ha sostenuto che non è pacifico che le condotte che si vogliono censurare abbiano rilevanza penale, non essendo sempre ravvisabile il lucro espressamente richiesto dalla norma penale ed essendo individuabile al più dei vantaggi indiretti e non conseguenti con certezza alla condotta. Di parere opposto la nota della Federazione dell'Industria Musicale Italiana secondo cui "la normativa sul diritto d'autore prevede sanzioni penali a carico di tutti coloro che immettono abusivamente fonogrammi tutelati in un sistema di reti telematiche, inclusi gli utenti che condividono senza scopo di lucro per i quali è prevista una multa di € 2.000,00 oltre a pesanti sanzioni amministrative.

Il Garante della privacy: sono da cancellare i dati sui siti visitati.

Arriva la privacy per chi naviga on line. L'ordine del Garante è ai gestori telefonici che non possono conservare informazioni sui portali cliccati neanche per fini di giustizia. E il presidente dell'authority, Francesco Pizzetti, annuncia per la prossima settimana un provvedimento generale, in applicazione del decreto Pisanu, sulla protezione dei dati telematici.
A Telecom, Vodafone e H3G, il Garante ha imposto la cancellazione di notizie sul traffico on line, "custodite illegittimamente", che rivelano gusti, fedi religiose, orientamenti politici, abitudini sessuali degli utenti. I gestori - e tra questi anche Wind - dovranno adottare specifiche misure tecniche per la messa in sicurezza dei dati personali archiviati per legge. Entro due mesi le informazioni sul traffico on line dovranno essere cancellate.
"I provvedimenti - commenta Mauro Paissan, membro dell'authority - affermano un principio innovativo importante: va tutelata la riservatezza della navigazione in internet dell'uso dei motori di ricerca. Viene in questo modo riaffermata l'estrema delicatezza delle visite ai siti web e delle ricerche on line".

Proroga per l'impiantistica

Il Decreto Legge "milleproroghe" dà più respiro all'adeguamento degli impianti.
Rinviato fino al 31.03.2008 il termine di entrata in vigore delle norme contenute nel Testo Unico dell'edilizia per l'adeguamento degli impianti degli immobili a uso non abitativo alle disposizioni di sicurezza. Il rinvio riguarda gli impianti elettrici, elettronici, termici, idrosanitari e del gas, oltre agli impianti degli ascensori, montacarichi, scale mobili e di protezione antincendio.

Sicurezza sul lavoro: i contenuti della bozza di Testo Unico

Sicurezza del lavoro a 360° per tutti i settori di attività e per tutte le tipologie di lavoro. Stop al doppio ruolo di controllore e consulente in materia di prevenzione. Nuovo slancio all'attività della commissione consultiva permanente, alla quale sono affidati, tra gli altri, i compiti di definire i criteri per la qualificazione delle imprese e la promozione delle azioni di prevenzione. Definizione dei modelli organizzativi per evitare la responsabilità amministrativa per i casi di omicidio o lesioni colpose conseguenti alla violazione delle norme sulla sicurezza. Maggiore chiarezza sulle sanzioni conseguenti alla sospensione dell'attività o alla mancata valutazione dei rischi. Sono questi i temi contenuti nella 1° parte del Testo Unico sulla sicurezza sul lavoro che il Ministro Damiano a posto all'attenzione delle organizzazioni sindacali dei lavoratori. Un provvedimendo composto da 54 articoli che sarà ulteriormente modificato ed integrato alla luce delle osservazioni che CGIL, CISL e UIL hanno fatto emergere nel corso dell'incontro.
E' di estrema importanza sottolineare come la violazione dei divieti di assunzione di lavoratori a termine o in somministrazione da parte di aziende che non hanno effettuato la valutazione dei rischi, o che la stessa non rispecchi la realtà dell'azienda, sarà sanzionata con la trasformazione del contratto di lavoro a termine con un contratto a tempo indeterminato.

Sicurezza, le ASL affilano le armi

E' entrato in vigore il 5 gennaio il "patto per la tutela della salute e la prevenzione nei luoghi di lavoro" che ha lo scopo di razionalizzare gli interventi previsti in base alle norme vigenti, al fine di utilizzare più efficacemente le risorse umane, strumentali e finanziarie già impegnate a tutela della sicurezza sui luoghi di lavoro. L'accordo tra stato e regioni fissa tra l'altro il traguardo di almeno 250 mila ispezioni all'anno proporzionate per ciascuna regione sulla consistenza numerica delle imprese attive nei rispettivi territori. Si tratta, dunque, di un'operazione di riorganizzazione delle risorse finalizzata ad una maggiore tutela per i lavoratori.

Impianti in regola

Un 2008 assai oneroso per chi possiede unità immobiliari adibite ad uso non abitativo (locali pubblici, magazzini, sedi d'impresa in cui si esercitano attività imprenditoriali). Dal 1° gennaio è scattato l'obbligo di avere a norma di sicurezza gli impianti del proprio immobile. Il rischio di incorrere in multe salate è elevatissimo. Sanzioni che, in base alla legge, tochheranno sia il committente dei lavori di adeguamento sia il proprietario dell'immobile privo della dichiarazione di conformità degli impianti. Inoltre, i proprietari degli immobili fuorilegge potrebbero anche assistere alla chiusura forzata dei loro locali.

E-mail senza segreti

Il datore di lavoro può leggere le e-mail aziendali dei dipendenti senza rischiare una condanna penale a una sola condizione: che l'impresa abbia imposto la comunicazione della password del PC e della posta al superiore gerarchico. E' quanto ha stabilito la Corte di Cassazione che, con la sentenza 47096, ha respinto il ricorso presentato dalla Procura di Torino contro l'assoluzione pronunciata dal Tribunale piemontese nei confronti di un datore di lavoro che aveva letto le e-mail aziendali di un dipendente, poi licenziata per via dei contenuti.

DURC, giro di vite sugli incentivi

Giro di vite ai datori di lavoro. Dal 30 dicembre 2007 il DURC è requisito essenziale per avere accesso a ogni sorta di beneficio normativo e contributivo in materia di lavoro e legislazione sociale (assunzioni incentivate, sgravi, ecc.) nonchè alle sovvenzioni e agli aiuti previsti dalla disciplina comunitaria. La novità fondamentale è rappresentata dall'ampliamento del principio di regolarità: a bloccare il rilascio del DURC non saranno solo le carenze dei versamenti a INPS, INAIL e Casse Edili, ma pure le violazioni alla normativa sulla sicurezza sul lavoro.

Il mobbing


Di mobbing è lecito parlarne solamente con lo svolgimento dell’attività lavorativa. Nell’ambito lavorativo, la parola mobbing assume il significato di pratica persecutoria o, più in generale, di violenza psicologica perpetrata dal datore di lavoro o da colleghi (mobber) nei confronti di un lavoratore (mobbizzato) per costringerlo alle dimissioni o comunque ad uscire dall’ambito lavorativo. Il mobbing è considerato dall'Inail malattia professionale. I motivi della persecuzione possono essere i più svariati.: invidia, razzismo, diversità religiosa o culturale rispetto al gruppo prevalente, carrierismo sfrenato, o semplice gusto nel far del male ad un altra persona.
Gli elementi identificativi del mobbing sono dunque:
la presenza di almeno due soggetti, il mobber (parte attiva) ed il mobbizzato (parte passiva), che entrano in contrasto tra di loro;
l’attività vessatoria continua e duratura;
lo scopo di isolare la vittima sul posto di lavoro e/o di allontanarla definitivamente o comunque di impedirle di esercitare un ruolo attivo sul lavoro.
Dall’analisi del fenomeno, soprattutto ad opera di Heinz Leymann, uno dei primi studiosi della materia, sono state individuate principalmente due tipologie:
Il mobbing di tipo verticale è quello messo in atto da parte dei datori di lavoro verso i dipendenti per indurli a licenziarsi da soli, schivando così eventuali problemi di origine sindacale. Spesso si tratta di vere e proprie "strategie aziendali" per le quali è stato coniato il termine di Bossing; in tal caso sono i dirigenti dell’azienda ad agire.
Il mobbing di tipo orizzontale viene invece praticato dai colleghi di lavoro verso uno di loro per varie ragioni: per gelosia verso colleghi più capaci, per necessità di alleviare lo stress da lavoro oppure per trovare un capro espiatorio su cui far ricadere le disorganizzazioni lavorative
Di frequente, inoltre, al di là delle condotte apertamente vessatorie, la situazione di isolamento della vittima viene ulteriormente amplificata anche dai comportamenti dei c.d. "side mobbers", cioè tutti quei soggetti (superiori gerarchici, direttori del personale, ma anche semplici compagni di lavoro) che, pur non essendo direttamente responsabili delle condotte "mobbizzanti", scelgono, essendone venuti a conoscenza, di restare "spettatori silenziosi" delle persecuzioni a danno della vittima designata.

Più sicurezza per le lavoratrici gestanti


La legge italiana per la tutela delle lavoratrici madri è stata modificata con il decreto che ha dato attuazione ad una direttiva dell'Unione Europea in materia. Il decreto contiene lievi modifiche e integrazioni alla legge italiana, già molto avanzata rispetto a quelle degli altri Paesi dell'Unione Europea.In particolare, viene integrato l'elenco delle attività ritenute insalubri per le lavoratrici gestanti e viene loro riconosciuta la possibilità di assentarsi dal lavoro per effettuare, durante l'orario di lavoro, gli esami prenatali che non possono essere svolti in orario diverso, senza perdita della retribuzione.La legge prevede, inoltre, l'obbligo di informare adeguatamente la lavoratrice dei rischi connessi allo svolgimento dell'attività lavorativa contemplando, però, la possibilità di adibire la lavoratrice ad altre mansioni, anche prevedendo orari diversi da quelli normalmente svolti. Dispone poi, che il datore di lavoro debba eseguire, nel caso si rivelino necessarie, le modifiche temporanee alle condizioni, all'organizzazione e all'orario di lavoro, per evitare che la gestante o puerpera sia esposta a rischi sul lavoro. Qualora non fosse possibile effettuare alcuna modifica nell'organizzazione e/o nell'orario di lavoro, il datore di lavoro deve assegnare la lavoratrice ad altre mansioni. Se nemmeno l'assegnazione ad altre mansioni fosse possibile, le lavoratrici sono dispensate in anticipo dal lavoro (rispetto al periodo obbligatorio di due mesi prima e tre mesi dopo il parto), così come previsto dal Testo unico sulla maternita'.Una novità importante consiste nel fatto che, mentre prima era l'ispettorato del lavoro a disporre l'astensione anticipata, ora è lo stesso datore di lavoro che può farlo, informandone successivamente l'ispettorato.

La sicurezza sul lavoro


La sicurezza sul lavoro continua a essere uno dei temi drammatici che la cronaca non smette di portare in evidenza quasi ogni giorno. Ogni anno mediamente il 6% dei lavoratori italiani subisce un incidente sul lavoro. Si tratta di quasi un milione di incidenti di diversa natura e gravità, dei quali circa 600 mila con esiti di inabilità superiore a tre giorni, oltre 27 mila determinano una invalidità permanente nella vittima, e più di 1.300 ne causano la morte. Ciò equivale a dire che ogni giorno tre persone perdono la vita per disgrazie legate alla propria attività lavorativa. Tappa fondamentale in tal senso è la legge 626, che ha introdotto importanti innovazioni nel campo della salute e della sicurezza sui luoghi di lavoro, focalizzando l'attenzione sulle regole e gli strumenti operativi.

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Da Italia Oggi del 6.10.23: Educazione civica in sicurezza

 

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