Via
libera alla procedura standardizzata di valutazione rischi. In un
percorso a quattro fasi, consente di identificare i rischi in azienda e
di redigere il documento con relative misure di prevenzione. In vigore
dal prossimo 1° gennaio, è la procedura obbligatoria per le aziende che
occupano fino a 10 lavoratori e facoltativa per quelle che ne hanno tra
11 e 50. Adottarla mette al riparo da obiezioni ispettive e, quindi, da
sanzioni.
Se l'azienda ha già il documento di valutazione in base alle regole
ordinarie, perché non si è avvalsa dell'autocertificazione (facoltà che
scade il 31 dicembre), non è tenuta a rielaborare il documento in base
alle nuove regole standardizzate. La procedura e il relativo decreto 30
novembre di approvazione sono disponibili sul sito web del ministero del
lavoro. Ne dà notizia il comunicato dello stesso ministero pubblicato
sulla G.U. n. 285/2012.
Una deroga per le microimprese. La procedura
standardizzata realizza la deroga alle regole ordinarie di valutazione
rischi prevista dal Tu (dlgs n. 81/2008) a favore dei datori di lavoro
che occupano fino a 10 lavoratori. La procedura doveva essere definita
dalla commissione consultiva permanente entro il 31 dicembre 2010. Ci
sono state varie proroghe e l'ultima scade il 31 dicembre (dl n.
57/2012), con cui i datori di lavoro sono stati autorizzati ad
«autocertificare» la valutazione rischi. Il comunicato appena apparso in
G.U., tra l'altro, spiega che l'entrata in vigore della procedura
standard è fissata al 60° giorno dopo la pubblicazione «fermi restando i
termini di cui al dl n. 57/2012»; cosa che, pertanto, impone l'entrata
in vigore il 1° gennaio 2013.
Valutazione in quattro fasi. La procedura
standardizzata segue passo per passo l'azienda nella valutazione rischi.
Un'operazione facilitata, peraltro, dalla previsione di un modello
specifico, per cui è sufficiente compilarlo in ogni parte per arrivare a
conclusione della valutazione. Il primo passo riguarda le informazioni
aziendali. Si tratta, infatti, di indicare i dati aziendali, di
disegnare il sistema di prevenzione e protezione (con nominativi dei
vari rappresentati), di descrivere lavorazioni aziendali e mansioni. Il
secondo passo è quello dell'individuazione dei pericoli presenti in
azienda. Il passo successivo è la valutazione dei rischi associati ai
pericoli individuati, nonché dell'identificazione delle misure attuate.
L'ultimo passo è la definizione di un eventuale programma di
miglioramento, cioè di quelle misure ritenute opportune per elevare la
tutela della salute e sicurezza dei lavoratori.
Ombrello per le sanzioni. L'utilizzo della procedura
standardizzata pone i datori di lavoro al riparo da eventuali
contestazioni di non conformità dell'operazione rispetto alle
prescrizioni del Tu sicurezza e, dunque, da eventuali sanzioni. La
precisazione è stata formulata dal ministero del lavoro nell'interpello
n. 7/2012, in cui, inoltre, ha spiegato pure che l'utilizzo della
procedura standard non è obbligatorio e che, qualora un'azienda con meno
di 10 lavoratori abbia già un proprio documento di valutazione rischi,
tale documento non dovrà essere necessariamente rielaborato secondo la
procedura standardizzata.