Non si possono pubblicare dettagli che possano rendere indentificabili le vittime di violenza sessuale. Tanto più quando si tratta di minori.
E' il richiamo del Garante privacy ai media a seguito della pubblicazione di notizie di agenzie che, nel riferire di un caso di violenza sessuale subita in famiglia da una minore, hanno pubblicato dati identificativi del padre, del fratello e di un vicino di casa arrestati per aver commesso il fatto. Il Garante ricorda che, anche quando questi dettagli fossero stati forniti da fonti ufficiali, i mezzi di informazione sono tenuti a non diffondere elementi che, anche indirettamente, portino all'individuazione di vittime di violenza sessuale. La pubblicazione di tali elementi contrasta con i principi fissati dal Codice deontologico dei giornalisti e risulta ancora più grave se si tiene conto che la vittima è una persona minore.