No all’uso generalizzato di webcam negli asili nido. La tutela della
personalità e della riservatezza dei minori deve prevalere rispetto alle
esigenze di genitori e strutture scolastiche.
Lo ha stabilito il Garante privacy [doc. web n. 2433401] che ha
vietato l’uso delle webcam installate in un asilo nido privato di
Ravenna. Nel corso dell’istruttoria avviata a suo tempo dall’Autorità
per conoscere le modalità di funzionamento e gli scopi delle webcam, la
società che gestisce l’asilo aveva spiegato che il sistema era stato
installato come deterrente contro i malintenzionati, ma soprattutto per
fornire un servizio che consentisse via web, ai genitori impegnati al
lavoro, di monitorare costantemente in presa diretta ciò che i loro
figli facevano.
Nel suo provvedimento il Garante ha ricordato innanzitutto, anche in
riferimento a quanto precisato dalla Commissione europea, che l’impiego
di sistemi di videosorveglianza deve risultare effettivamente necessario
e proporzionato agli scopi che si intendono perseguire, tanto più
quando si tratta di dispositivi particolarmente invasivi come le webcam.
L’installazione di webcam, per stessa ammissione dell’asilo nido, era
finalizzata a venire incontro alla tranquillità dei genitori piuttosto
che a salvaguardare la sicurezza dei minori. Ma anche ammesso che
l’obiettivo fosse quello di tutelare l’incolumità dei minori, tale
finalità andrebbe comunque perseguita bilanciandola con altri interessi
fondamentali del bambino, quali la sua riservatezza e il libero sviluppo
della sua personalità. Non sono emersi, peraltro, neanche nelle
argomentazioni addotte dall’asilo nido elementi che giustificassero il
ricorso all’installazione a fini di sicurezza.
Il collegamento telematico, inoltre, non assicurava sufficienti
tutele ai minori: in primo luogo, la visione da parte dei genitori non
era limitata alle sole attività del proprio figlio, ma si estendeva
naturalmente anche a quelle degli altri minori e agli insegnanti; in
secondo luogo, il sistema non garantiva che anche altri, oltre ai
genitori muniti di credenziali per l’accesso, potessero visionare le
immagini: circostanza questa che apriva al possibile rischio che le
immagini potessero poi essere registrate e usate anche a fini illeciti.
Il Garante ha dunque dichiarato illecito il trattamento dei dati
operato e ha vietato all’asilo nido l’ulteriore trattamento delle
immagini.
“Sistemi di controllo così intrusivi come le webcam – ha commentato
Antonello Soro, Presidente dell’Autorità – devono essere usati con
estrema cautela perché, oltre a incidere sulla libertà di insegnamento,
possono ingenerare nel minore, fin dai primi anni di vita, la percezione
che sia “normale” essere continuamente sorvegliati, come pure
condizionare la spontaneità del rapporto con gli insegnanti. La
tranquillità dei genitori non può essere raggiunta a scapito del libero
sviluppo dei figli. Non possiamo, per placare le nostre ansie di adulti,
trasformare la società in cui viviamo in un mondo di ipersorvegliati, a
partire dai nostri bambini”.