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Il privacy officer: nuovi adempimenti?

Se arriverà il regolamento europeo, scatterà l'obbligo per una fetta di imprese e tutte le pubbliche amministrazioni di nominare il responsabile per la protezione dei dati, il privacy officer. Però, ormai è assodato, non ci si potrà improvvisare “guru della privacy” con alle spalle un corso di 3 giorni e nessuna esperienza operativa, perchè la gestione dei dati personali è attività pericolosa ai sensi dell’art.15 del D.lgs. n°196/2003, che richiama l’art. 2050 del Codice Civile che contiene una prescrizione che suona minacciosa: ”Chiunque cagiona danno ad altri nello svolgimento di una attività pericolosa, per sua natura o per la natura dei mezzi adoperati, è tenuto al risarcimento, se non prova di avere adottato tutte le misure idonee a evitare il danno”. 
La professione di privacy officer e consulente della privacy richiede elevata preparazione e competenze in ambiti giuridici, informatici, e gestionali, per cui non è possibile improvvisarsi esperti della materia.
E ancora più severo sarà il nuovo regolamento con l’introduzione del principio di “accountability” in virtù del quale il titolare avrà l’onere di dimostrare in modo sostanziale secondo il grado tecnologico e organizzativo del momento di aver adottato tutte le procedure idonee a evitare il sinistro privacy. 
Tradotto in parole povere, “chi sbaglia paga”.
Noi dello Studio Lo Brutto siamo in grado, avendo già fin dalla introduzione della Privacy curato la consulenza in aziende pubbliche e private, di organizzare stage formativi, o iniziare collaborazioni che permettano di mettere in sicurezza tutto il sistema del trattamento dei dati personali, avvalendoci di strumenti e servizi all'avanguardia.

per informazioni: info@studiolobrutto.eu
 

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