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Non è reato lo scambio peer-to-peer

Non è reato lo scambio telematico "P2P" di file audio e video. Queste le conclusioni del PM della procura di Roma condivise dal GIP che ha accolto la richiesta di archiviazione di un procedimento a carico di ignoti per violazione della Legge n°248/00 sul diritto d'autore. Secondo il magistrato, non è possibile dare rilevanza ad un fenomeno assi diffuso, di difficile criminalizzazione e con accertamenti quasi impossibili senza una legislazione che crei una fattispecie penale ad hoc. Il PM ha sostenuto che non è pacifico che le condotte che si vogliono censurare abbiano rilevanza penale, non essendo sempre ravvisabile il lucro espressamente richiesto dalla norma penale ed essendo individuabile al più dei vantaggi indiretti e non conseguenti con certezza alla condotta. Di parere opposto la nota della Federazione dell'Industria Musicale Italiana secondo cui "la normativa sul diritto d'autore prevede sanzioni penali a carico di tutti coloro che immettono abusivamente fonogrammi tutelati in un sistema di reti telematiche, inclusi gli utenti che condividono senza scopo di lucro per i quali è prevista una multa di € 2.000,00 oltre a pesanti sanzioni amministrative.

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